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Miele: alleato per l’inverno ma non solo
L’inverno si sta avvicinando e, nelle fredde giornate, non c’è niente di meglio che un’ottima tazza di tè con del miele. Il miele, però, non è solo un gustoso complemento dolce: è anche un alimento complesso, in cui gli zuccheri (in prevalenza fruttosio e glucosio) sono accompagnati da elementi minoritari, ma non trascurabili per il mantenimento del benessere dell’organismo, a ogni età.
È un alimento unico, che arriva sulla nostra tavola così come le api l’hanno prodotto: anche perché il miele è un alimento fortemente tutelato lungo l’intera filiera, dall’alveare agli scaffali di vendita, in tutto il mondo. In questo panorama, l’Italia spicca per garanzie di legge sul resto d’Europa, che comunque impone già controlli stringenti.
Il miele ha un potere dolcificante maggiore dello zucchero, fornisce energia di pronta disponibilità e, per un uso costante, aggiunge all’alimentazione minerali, vitamine e antiossidanti, che contribuiscono al mantenimento dello stato di benessere complessivo, a iniziare già dall’infanzia.
Il miele è stato usato sia come alimento che come medicina fin dai tempi antichi. L’uso umano del miele risale a circa 8000 anni fa come raffigurato dai dipinti dell’età della pietra. Oltre al ruolo importante del miele grezzo nella medicina tradizionale, durante gli ultimi decenni, è stato sottoposto a indagini di laboratorio e cliniche da diversi gruppi di ricerca e ha trovato un posto nella medicina moderna.
MIELE: PROPRIETÀ E BENEFICI
Oggi la scienza ha riscontrato nel miele circa 200 elementi importanti. Il ”miele grezzo fresco” è una miniera di elementi nutritivi: enzimi, aminoacidi, antiossidanti, minerali e vitamine.
Le più note proprietà del miele sono quelle antibatteriche, ma molti studi scientifici vedono il miele come un vero e proprio super-alimento.
Vediamo insieme allora quali sono i più noti benefichi che il miele può dare al nostro organismo:
- Apporta sostanze antiossidanti
Gli antiossidanti presenti nel miele includono vitamina C, mono e polifenoli e flavonoidi.
Uno studio clinico condotto su 10 soggetti sani per due settimane sottoposti a un consumo giornaliero di miele grezzo (1,2 g per kg di massa corporea), ha dimostrato che il miele aumenta i livelli sierici di alcuni agenti antiossidanti, come la vit. C e il β carotene.
L’assunzione regolare di flavonoidi, come quelli presenti nel miele, è inoltre associata a un ridotto rischio di malattie cardiovascolari e ha mostrato un effetto promettente nel trattamento delle stesse malattie.
- Antibiotico e antifungino
Numerosi studi hanno dimostrato che il miele ha un effetto inibitorio su circa 60 specie di batteri, tra cui aerobi e anaerobi, gram positivi e gram negativi.
Grazie a queste proprietà il miele aiuta a prevenire e trattare le infezioni gastrointestinali che possono essere causa di gastrite, duodenite e ulcera gastrica: grazie alle sue proprietà sembrerebbe contribuire a riparare la mucosa intestinale danneggiata e a stimolare la crescita dei nuovi tessuti, oltre a funzionare come agente anti-infiammatorio.
Inoltre, un test in vitro ha dimostrato che l’Helicobacter pylori, un patogeno responsabile di alcune patologie dello stomaco (reflusso, gastrite, ulcera), può essere in parte inibito proprio grazie al miele.
Un’interessante scoperta, poi, è stata fatta dai ricercatori dell’Università di Riyadh sull’azione sinergica del miele e della propoli contro alcuni patogeni resistenti agli antibiotici (Stafiloccocco Aureo, Escherichia Coli e Candida Albicans). Questa scoperta ha aperto la strada per isolare gli ingredienti attivi del miele e della propoli per essere ulteriormente testati contro tali infezioni.
- Effetti benefici per la pelle
L’uso del miele per la cura della pelle risale alle prime civiltà. Le proprietà terapeutiche del miele sono dovute alla sua attività antimicrobica, fondamentale nelle applicazioni dermatologiche. Il miele è particolarmente adatto come medicazione per ferite e ustioni ed è stato anche incluso nei trattamenti contro la pitiriasi, la tinea, la seborrea, la forfora, la dermatite da pannolino, la psoriasi, le emorroidi e la ragade anale.
Uno studio su 30 persone affette da dermatite seborroica trattate con applicazione topica di miele grezzo ha evidenziato un notevole miglioramento dei sintomi, quali il prurito, le lesioni della pelle e la caduta dei capelli.
- Potere energizzante
Un importante caratteristica del miele è di essere un energizzante naturale facilmente assimilabile, utile soprattutto in chi pratica sport.
MIELE E SPORT
Chiunque pratichi sport lo sa: reidratazione ed energia in più, purché commisurate al livello di attività, sono indispensabili.
Il miele, in media, fornisce 304 calorie ogni 100 g, con 80,3 grammi di carboidrati disponibili, per la quasi totalità composti da fruttosio e glucosio. Non solo: la presenza di minerali, vitamine, antiossidanti, enzimi, pur minoritaria, ne esalta la qualità. Il miele dovrebbe perciò rappresentare la prima scelta come dolcificante e come alimento da inserire nella dieta quotidiana da chi pratica sport.
Grazie non solo alla varietà nutrizionale già citata, ma anche alla sua digeribilità, il miele si colloca tra le migliori fonti di carboidrati semplici (glucosio e fruttosio) per chi pratica sport a tutte le età, anche a livello amatoriale.
Il miele è, anche, molto utile nel recupero dell’energia post attività fisica: grazie all’assunzione di acqua dolcificata con miele (zuccheri 6,8%) si ottiene un miglior recupero post-attività rispetto all’acqua semplice.
La dimostrazione è stata ottenuta in atleti che, dopo un’ora di corsa a 31°C e con umidità relativa 70%, hanno riposato 2 ore, consumando acqua o acqua dolcificata con miele, affrontando poi una seconda sessione di corsa. La reidratazione a base di acqua e miele ha migliorato non solo i risultati della seconda sessione di corsa, ma anche il profilo metabolico (glicemia e insulinemia).
MIELE GREZZO E MIELE PASTORIZZATO, QUALE SCEGLIERE?
Il miele vergine grezzo è il più naturale, poiché evitando il processo di pastorizzazione e i trattamenti termici, mantiene intatte le sue proprietà naturali, soprattutto le vitamine, le proteine e gli aminoacidi.
È sicuramente migliore al palato, ma è piuttosto scomodo da utilizzare perché spesso risulta parzialmente o totalmente cristallizzato.
La cristallizzazione è un processo naturale che “solidifica” il miele, quindi è sicuramente un indice della genuinità. Per ottenere del miele più fluido bisognerebbe riscaldarlo, su un termosifone o a bagnomaria, a non più di 45°C.
Può essere utilizzato come dolcificante al posto dello zucchero (estratto da barbabietola o canna da zucchero) ed è più facilmente digeribile e assimilabile dal nostro organismo perché composto da zuccheri semplici (monosaccaridi, come glucosio e fruttosio) invece che complessi (polisaccaridi, come il saccarosio).
Il miele pastorizzato viene sottoposto a un trattamento termico di 75/78°C per pochi istanti per poi essere immediatamente raffreddato. Viene pastorizzato per eliminare eventuali spore batteriche (tipo il botulino di cui sopra), ma anche e soprattutto per rendere omogeneo un miscuglio di mieli di differenti aree di produzione e di diversa qualità.
Il miele pastorizzato, al pari del latte fresco pastorizzato, perde la maggior parte delle sostanze benefiche che contiene naturalmente, ma è sicuramente più pratico per l’utilizzo domestico.
Il miele pastorizzato, essendo già stato riscaldato ben oltre il dovuto, risulta preferibile per i dolci da forno e per dolcificare bevande calde, tipo il caffè o il tè.
Se si vive in città, spesso il miele pastorizzato è l’unico disponibile nei supermercati. Conviene rivolgersi a erboristerie o negozi con prodotti biologici per acquistare del miele vergine grezzo, oppure cercare degli apicoltori locali che lo producano.
È sempre opportuno leggere con molta attenzione l’etichetta, obbligatoria per Legge, per capire se è stato pastorizzato e la sua effettiva provenienza.
CONCLUSIONI
Sono moltissimi gli studi che dimostrano che il miele è un ottimo alimento per la composizione corporea ma anche un super-alimento, ideale per sostituire tutte le forme di zucchero raffinato.
Perché non provarci allora?