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Cuore

Giornata mondiale del Cuore

Ogni anno, il 29 settembre, ricorre la Giornata Mondiale del Cuore.

Promossa da World Heart Federation, l’obiettivo è quello di creare maggiore consapevolezza sulla prevenzione delle malattie cardiovascolari, e sugli screening che controllano le prestazioni del nostro motore principale.

Prendersi cura del cuore è importante, ma sappiamo davvero che cosa significa?

HAI GIÀ FATTO IL TAGLIANDO?

Stiamo parlando del propulsore del nostro organismo, e di tutta la nostra esistenza.

Spesso, però, tendiamo a “darlo per scontato”. Trascuriamo la sua “manutenzione” quando invece, ogni tanto, avrebbe bisogno proprio di un bel tagliando.

Iniziamo col capire quali sono i principali fattori di rischio cardiovascolare, e da cosa vengono influenzati.

Rischi cardiovascolari

Quello che influenza in modo negativo le prestazioni del cuore è, soprattutto, un eccesso di massa corporea.

In generale tutti quei fattori strettamente collegabili a sovrappeso e obesità, che possono portare a complicazioni come:

  • Scompenso cardiaco;
  • fibrillazione atriale;
  • ICTUS celebrale, ischemico ed emorragico;
  • ipertensione;
  • etc.

L’inattività fisica è sicuramente una delle prime cause dell’eccesso di peso, ne abbiamo già parlato.

Condurre una vita prettamente sedentaria, tuttavia, può preconizzare il manifestarsi di patologie cardiache anche in soggetti normopeso.

Uno studio condotto dall’Università della Florida, su un campione di età tra i 40 e i 79 anni, ha dimostrato che le persone normopeso, ma inattive, hanno un pericolo di infarto o ictus similare a quello delle persone in sovrappeso, anche prendendo in considerazione elementi diversi dalla massa corporea.

Come dichiarato dall’autore principale di questo studio, Arch Mainous:

per i pazienti il peso è importante perché solo guardando il numero sulla bilancia possono sentirsi rassicurati, ma uno stile di vita sedentario può erodere il vantaggio di un peso sano e aumentare il rischio cardiovascolare, avvicinandolo a quello delle controparti in sovrappeso. Le persone sedentarie – specialmente nella mezza età e dopo – perdono massa muscolare magra e capacità cardiorespiratoria.

Perdere peso, e più specificatamente, ridurre l’Indice di Massa Corporea (IMC), è davvero così rilevante?

PROGETTO CUORE

Secondo un’indagine rientrante nel progetto Cuore, in Italia, tra il 1984 e 1993 la popolazione:

tra i 35 e 69 anni (senza precedente rischio cardiovascolare) aveva un rischio medio di 2,4% (donne) e 10,7% (uomini) di sviluppare nel giro dei successivi 10 anni un evento cardiovascolare maggiore (per esempio, infarto del miocardio, ICTUS). Se le persone in eccesso ponderale avessero diminuito il proprio peso tanto da ridurre il proprio IMC di 1 unità, il rischio medio si sarebbe ridotto a 0,6% per le donne e a 3,9% per gli uomini.

È possibile arrivare a questi risultati? E come?

Sicuramente uno dei primi passi da compiere è quello di conoscere il proprio corpo, magari effettuando periodicamente un’anali della composizione corporea.

screening BIA

SCREENING BIA

Lo screening BIA effettua un’accurata analisi della composizione corporea, grazie all’ausilio di impedenziometri professionali, come InBody.

Lo scopo è quello di educare a una precisa conoscenza di indici quali:

  • massa grassa del corpo intero e la sua distribuzione,
  • area del grasso viscerale,
  • rapporto vita-fianchi
  • acqua corporea,
  • massa magra,
  • proteine,
  • minerali,
  • etc.

Informazioni importanti perché consentono ai medici di identificare un trattamento più idoneo per i pazienti affetti da obesità grave, con muscolatura poco sviluppata, senile o infantile.

Non solo. Grazie all’analisi della composizione corporea è possibile monitorare:

  • Lo stato nutrizionale dei pazienti, stabilire con loro un percorso dietologico, e creare una combinazione ottimale tra attività fisica e alimentazione.
  • Idratazione e grasso viscerale, fondamentali nella misura in cui la ritenzione idrica è uno dei sintomi più comuni dello scompenso cardiaco.
  • Le variazioni dell’edema, segmento per segmento. L’edema index segmentale può essere usato per controllare i pazienti soggetti a trombosi.

E, più in generale, i dati di grasso corporeo, massa grassa segmentale, area del grasso viscerale, circonferenza vita e rapporto vita-fianchi, forniti da InBody, sono utili per un’analisi completa del rischio cardiovascolare del paziente.

Progetto Cuore

CONCLUDENDO

La prevenzione del cuore parte dalla conoscenza del proprio corpo, e da un attento monitoraggio di tutti quei parametri che ci dicono, non solo se ci stiamo muovendo abbastanza, ma anche se ci stiamo nutrendo nel modo corretto.

Articolo di Davide Corbetta