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La composizione corporea e gli stili di vita: l’età infantile

 

L’infanzia è l’epoca della vita che va dalla nascita alla preadolescenza, cioè sino ai 12 anni di età. Questo periodo coincide con continui e profondi cambiamenti della composizione corporea che avvengono parallelamente alle diverse fasi dell’accrescimento. Con il termine “accrescimento” si intende lo sviluppo  del bambino, sia in termini di aumento delle dimensioni corporee, dovuto all’aumento del numero e delle dimensioni delle cellule e quindi di tutti i tessuti corporei, che di evoluzione delle funzioni organiche e biochimiche (ovvero lo sviluppo delle funzioni cellulari e degli organi), che di espansione delle capacità fisiche e cognitive.

Nel bambino sano, queste trasformazioni sono influenzate sia da componenti genetiche che da fattori ambientali, attraverso la mediazione di ormoni o di fattori della crescita. Quando invece sono presenti patologie congenite o ereditarie gravi, l’evoluzione della malattia diviene cruciale nel determinare l’andamento dello sviluppo psico-fisico.

La corretta crescita del bambino viene monitorata dal pediatra misurando periodicamente parametri come pesoaltezza e circonferenza cranica, e valutando l’andamento sulle curve di crescita.

L’analisi della composizione corporea, in termini di idratazione, massa grassa, massa muscolare, massa minerale ecc., fornisce invece informazioni più dettagliate circa la quantità e la distribuzione dei diversi tessuti nel corpo, parametri utili per una valutazione più accurata dello stato di nutrizione e dello stato di salute globale. Una corretta composizione corporea in età infantile, supportata da un’adeguata e varia alimentazione e da uno stile di vita attivo, pone infatti le basi per un organismo in salute anche in età adulta.

Uno dei metodi più accurati e di più semplice utilizzo per monitorare la composizione corporea è la bioimpedenziometria, una tecnica che permette di stimare il contenuto dei principali costituenti corporei: massa grassa, acqua, proteine e minerali.

PERCHÉ FARE L’ANALISI DELLA COMPOSIZIONE CORPOREA NEL BAMBINO?  

L’analisi della composizione corporea in età pediatrica è fondamentale per:

  • monitorare lo stato nutrizionale (carenze o eccessi di macro e micronutrienti) che, se alterato, può compromettere lo stato di salute e la crescita.
  • controllare i processi fisiologici della crescita e le sue alterazioni poiché una costante e corretta valutazione della crescita è necessaria per valutare la salute globale del bambino e lo sviluppo psico-fisico.

In particolare, la misurazione del grasso corporeo è una parte importante della valutazione nutrizionale, in quanto la massa lipidica rappresenta la principale riserva di energia del corpo, ma un suo eccesso in età infantile, soprattutto prima dei 6 anni, può degenerare in un adulto in sovrappeso.

La massa magra esprime il contenuto di:

  • acqua proteine, indicatori dello stato di idratazione, di massa cellulare metabolicamente attiva e di massa muscolare, tutti parametri indicativi dello stato di nutrizione;
  • minerali, indicativi dello stato di mineralizzazione dello scheletro.

La buona idratazione del bambino è fondamentale per un buon stato di salute: il quantitativo di acqua più abbondante, il rapido turnover e le elevate perdite transcutanee rendono il lattante più a rischio di disidratazione rispetto a un bambino più grande e all’adulto.

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LE CURVE DI CRESCITA

Per valutare l’accrescimento del bambino i pediatri considerano soprattutto l’altezza, il peso, la circonferenza cranica e la BMI, utilizzando le curve di crescita. Questi valori vengono misurati dalla nascita fino al termine della crescita anche fino ai 20 anni.

Le curve di crescita (o dei percentili) sono curve di riferimento su cui confrontare i parametri antropometrici dei bambini: tali curve sono specifiche per genere e per popolazione.

I percentili danno un’indicazione su come stia crescendo il bambino, anche in relazione alla media. Tuttavia ciascun bambino ha un proprio  percorso di crescita e non si può stabilire un range di normalità. Ad esempio, un bambino molto alto per la sua età potrebbe collocarsi nel 97° percentile, ovvero su 100 bambini 3 saranno più alti di lui, mentre 96 saranno più bassi.

Tendenzialmente se si rimane lungo una stessa curva di crescita (es. 97° percentile) si avrà una crescita più armoniosa. Al contrario, un passaggio brusco su altri percentili (in alto o in basso) andrà valutato con il pediatra.

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LA BIOIMPEDENZIOMETRIA

La valutazione dell’andamento del peso, dell’altezza e della BMI è necessaria per monitorare la crescita del bambino e va eseguita periodicamente. Questi parametri non forniscono però informazioni sulla composizione del corpo, cioè sulla quantità e la distribuzione della massa grassa, di quella muscolare, dell’acqua corporea, ecc.

Lo studio delle circonferenze muscolari e delle pliche corporee offre una stima di questi parametri, ma risente molto dell’errore di misurazione.

La bioimpedenziometria (BIA) fornisce invece una stima accurata della massa grassa, della massa magra, di quella muscolare, dell’idratazione corporea e della massa minerale, consentendo una valutazione più attenta dello stato di nutrizione e di salute globale.

In particolare la BIA a multifrequenza e segmentale consente di eseguire l’analisi di ogni segmento corporeo (braccia, tronco, gambe), ed è in grado di valutare la massa cellulare metabolicamente attiva (indice dello stato di nutrizione), nonché i fluidi corporei intra ed extracellulari.

VARIAZIONI DELLA COMPOSIZIONE CORPOREA NELLE FASI DI CRESCITA

Nel primo anno di vita avviene il primo picco di crescita: il bambino triplica il proprio peso e l’altezza aumenta di circa di 1,5 volte; la velocità di crescita è maggiore nel primo trimestre.

Un secondo picco di crescita avviene nel periodo adolescenziale: durante questa fase i cambiamenti nella composizione corporea presentano caratteristiche diverse a seconda del sesso. I maschi sviluppano soprattutto massa minerale ossea e muscolare, mentre le femmine massa grassa.

  • ACQUA: alla nascita il peso del bambino è costituito da un’alta percentuale di acqua (70-75%), che scende al 60-61% entro i 12 mesi di vita (stessa percentuale degli adulti), soprattutto a causa della diminuzione dei liquidi extracellulari. Dall’età di 2 anni la quantità di acqua extracellulare decresce circa del 2%, mentre l’acqua intracellulare aumenta della stessa quota, in modo che l’acqua corporea totale rimanga costante.
  • MASSA GRASSA: alla nascita la percentuale di massa grassa del bambino si attesta a circa il 10-15% del peso corporeo totale. Al sesto mese raggiunge circa il 30% della composizione corporea, determinando il tipico aspetto paffuto del lattante, per poi diminuire gradualmente nei 6 mesi successivi. Già dall’età di 5 anni esistono sostanziali diversità di genere nella quota di massa grassa, che è fisiologicamente maggiore nelle femmine: entro i 10 anni di età questa differenza può toccare valori percentuali del 6%. Queste discrepanze sono fisiologiche e dovute soprattutto alla concentrazione più elevata di massa grassa nella donna, con fini utili alla riproduzione (genitali, fianchi, mammelle).
  • MASSA MAGRA: la massa magra presenta un rapido aumento nell’ultimo mese di vita fetale. Tale incremento continua anche dopo la nascita e arriva a completa maturazione durante l’adolescenza. I rapporti tra le diverse componenti della massa magra cambiano con l’età: l’idratazione è dell’80% nel neonato, mentre nell’adolescente scende al 73% in quanto aumenta la quota minerale e proteica, cioè aumenta la densità della massa magra.
  • MASSA MUSCOLARE: nei neonati il muscolo scheletrico costituisce solo il 25% della massa corporea, mentre nell’adulto il 40%. Valori superiori di massa muscolare possono essere presenti negli adolescenti che praticano attività sportiva, soprattutto nei maschi.
  • MASSA MINERALE: fino ai 2 anni la quantità dei minerali ossei rimane ai livelli osservati nei primi giorni di vita. All’età di 5 anni si verifica un lieve incremento dei minerali ossei nei maschi (dal 3 al 3,6% del peso corporeo) ed è possibile osservare le prime differenze tra maschi e femmine nel contenuto minerale delle ossa. In seguito la mineralizzazione dell’osso aumenta, divenendo completa tra i 20 e i 30 anni, momento in cui si verifica il picco di massa ossea.

IN QUALI CASI È FONDAMENTALE ANALIZZARE LA COMPOSIZIONE CORPOREA NEL BAMBINO

Alcuni studi hanno evidenziato che i bambini nati prematuri possono sviluppare un’alterata composizione corporea, con tendenza all’aumento della massa grassa e accumulo a livello centrale (grasso viscerale), con possibili effetti negativi sulla salute a distanza (maggiore rischio di sviluppo di malattie cardiovascolari e metaboliche).

Nei bambini affetti da patologie severe (a carico di organi come cuore e rene, morbo di Chron, rettocolite ulcerosa, patologie oncologiche e neurologiche) è ancora più importante il monitoraggio della composizione corporea come parametro per valutare lo stato nutrizionale. In questi bambini la presenza di un elevato stato di infiammazione, dovuto alla patologia, porta ad un aumento del dispendio energetico e quindi del fabbisogno nutrizionale, che se non viene rispettato può portare ad una diminuzione delle riserve energetiche (massa grassa) e al dimagrimento fino alla cachessia (diminuzione proteica e perdita di massa muscolare).

Spesso possono inoltre essere presenti problemi nella masticazione e nella deglutizione e disturbi del tratto gastrointestinale (nausea, reflusso, stipsi, diarrea), tutti fattori che concorrono alla diminuzione degli apporti alimentari e dunque al rischio di malnutrizione.

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LA COMPOSIZIONE CORPOREA DEL BAMBINO INFLUENZA QUELLA DELL’ADULTO

La forma fisica è influenzata sin dalla prima infanzia da:

  • Fattori ereditari: ad esempio parametri come l’altezza o la forza della stretta di mano sono influenzati dai caratteri ereditati dai genitori. La predisposizione all’aumento di peso è maggiore se i genitori sono in sovrappeso.
  • Fattori ormonali: l’ormone GH (ormone della crescita) e gli ormoni tiroidei promuovono la sintesi delle proteine, del tessuto cartilagineo e di quello osseo, oltre allo sviluppo del sistema nervoso.
  • Fattori ambientali: come la nutrizione e l’attività fisica.

Una corretta nutrizione è fondamentale, sin dalla prima infanzia, per evitare carenze nutrizionali e, dunque, ritardi nella crescita.

Mentre in passato la malnutrizione per difetto era la preoccupazione principale dei pediatri italiani, attualmente il problema dell’eccesso di nutrizione sta assumendo proporzioni gigantesche. Gli ultimi dati di Okkio alla salute (sistema di sorveglianza sul sovrappeso e l’obesità nei bambini delle scuole primarie, 6-10 anni) hanno rilevato che il 30% dei bambini italiani presenta eccesso ponderale, e di questi il 9% è obeso.

In particolare, se l’eccesso di peso si presenta prima dei 6 anni di età, è più probabile che il bambino rimanga in sovrappeso anche da adulto.

Inoltre, patologie come l’ipertensione, il diabete di tipo 2 e le dislipidemie (aumento dei livelli ematici del colesterolo o dei trigliceridi), che prima venivano riscontrate solo in età adulta, sempre più spesso si osservano anche in età giovanile. Queste complicanze legate all’eccesso ponderale possono migliorare significativamente, se non scomparire completamente, con la perdita dell’eccesso di massa grassa.

Da tempo sono note le possibili conseguenze dell’obesità in età giovanile sullo sviluppo e funzionalità dell’apparato muscolo-scheletrico, quali l’insorgenza precoce di dolori articolari, atteggiamenti posturali scorretti, carichi anomali su alcune articolazioni, alterazioni della crescita ossea specie degli arti inferiori.

Oltre a un’adeguata nutrizione, anche l’attività fisica regolare crea i presupposti per lo sviluppo armonico dell’organismo ed evita il rischio di incorrere da adulti in quella che è stata definita come “malattia ipocinetica”, caratterizzata da ipotrofia e ipotonia muscolare, alterazioni dell’apparato scheletrico, del sistema cardio-respiratorio e del sistema metabolico.

Lo sport in età evolutiva:

  • previene l’accumulo e contribuisce alla riduzione della massa grassa;
  • favorisce lo sviluppo delle masse muscolari;
  • migliora la postura, l’equilibrio e le capacità coordinative;
  • contribuisce alla corretta formazione dell’osso e migliora la mobilità delle articolazioni;
  • migliora la capacità contrattile del cuore, la respirazione e riduce la pressione arteriosa;
  • migliora il controllo nervoso della fame.

CONCLUSIONI

Durante l’età infantile si verificano profondi cambiamenti nella composizione corporea, che possono essere monitorati con l’utilizzo della bioimpedenziometria.

Se per alcuni bambini il passaggio all’età adolescenziale avviene senza troppe difficoltà, in presenza di patologie severe, che comportano il rischio di malnutrizione, è ancora più importante monitorare parametri come massa grassa, massa muscolare, massa minerale, massa cellulare metabolicamente attiva e idratazione, per meglio valutare lo stato di nutrizione, quello di salute e le riserve energetiche.

Differenze fisiologiche tra il sesso maschile e quello femminile possono essere apprezzate già dalla prima infanzia, ma più marcatamente a partire dall’adolescenza, in termini di quota muscolare, adiposa e di minerali ossei.

Il monitoraggio della massa grassa è inoltre fondamentale per prevenire condizioni quali il sovrappeso e l’obesità, che sempre più precocemente si osservano anche in età giovanile e che, se non corrette, possono predisporre a gravi rischi per la salute.

a cura dell’InBody Educational Team: Dott.ssa Valentina Pancaldi